Nonostante il prezzo del petrolio e i problemi legati ai rifornimenti energetici, il numero totale di veicoli tradizionali su strada è in rapido aumento; per la sola Italia il parco di automezzi circolanti è passato da 33 a 48 milioni (di cui 36 milioni privati) fra il 1995 e il 2011 e di questi ancora 13 milioni risultano appartenere alla categoria più inquinante Euro 0.
Se si tiene poi conto delle tendenze a livello planetario, che parlano di 1.2 miliardi di auto a idrocarburi entro il 2020, risulta evidente quanto la ricerca di soluzioni alternative ai combustili fossili sia da incoraggiare mettere in campo quanto prima.
Il primo passo fondamentale è sicuramente quello di rivedere il concetto stesso di mobilità, introducendo approcci nuovi come la condivisione del veicolo, il noleggio del mezzo lungo il percorso e le flotte pubbliche. In quest'ottica i veicoli spinti da motore elettrico si pongono come concreta alternativa ai progetti tradizionali ma anche ad altre soluzioni ecosostenibili, come per esempio le auto a idrogeno.
Diverse aziende interessate e autorevoli enti di ricerca prospettano quote di mercato interessanti per i veicoli elettrici, con una prospezione - entro il 2020 - del 15-20% sui mezzi di nuova immatricolazione Interessati a questo macroscopico progetto di revisione sono ovviamente nuovi players industriali fra i quali i costruttori di motori elettrici, di batterie e di sistemi di ricarica.
Di grande interesse proprio le previsioni relative alla diffusione delle colonnine di ricarica che per l'Europa parlano di oltre un milione di punti di rifornimento - pubblico e domestico - entro il 2017 Aziende all'avanguardia come Scame Parre e LATI hanno deciso di credere e investire in progetti concreti proprio in questo specifico settore industriale.
Scame ha infatti introdotto una nuova famiglia di connettori, chiamata Libera, destinata ad allacciare l'autovettura elettrica alla stazione di rifornimento durante le operazioni di ricarica e trasferimento dati.
I nuovi connettori sono stati concepiti all'insegna della robustezza e della totale sicurezza, grazie alla presenza di shutter integrati nel corpo presa e spina il cui scopo è quello di impedire contatti accidentali con elementi in tensione o di introdurre corpi estranei nella presa, esattamente come avviene oggi con le prese domestiche.
Adatti a diverse modalità di ricarica, i nuovi connettori in inseriscono nel catalogo dei prodotti New Mobility destinato proprio al mercato futuro degli automezzi elettrici. In questo progetto LATI collabora con il suo materiale LATAMID 66 H2 G/25-V0HF1, un compound autoestinguente di nuova generazione realizzato partendo da PA66.
Dotato di ottima robustezza e resistenza meccanica, il grado LATAMID offre non solo un'eccellente resistenza alla fiamma certificata dall'approvazione UL V0 fino a 0.75 mm, ma anche la massima prestazione al filo incandescente GWFI = 960°C che lo rende particolarmente adatto ad applicazioni in cui sono presenti parti in tensione attraversati da alte correnti, come accade per esempio nelle infrastrutture di ricarica (minimo 16 A).
L'esposizione a tensioni e correnti elevate è possibile grazie anche all'eccellente resistenza alla correnti striscianti (CTI=600V), superiore alla maggior parte dei compound autoestinguenti tradizionali, caratteristica che mette al riparo da episodi spiacevoli come il corto circuito.
Tutte le proprietà di cui sopra vengono conferite mediante l'impiego di additivazioni assolutamente rispettose dell'ambiente e della salute, prive di alogeni, antimonio e fosforo rosso oltre che - naturalmente - conformi alle più restrittive ed aggiornate normative di settore, RoHS in testa. Ancora una volta LATI è accanto alle Aziende che scrivono il futuro in cui vivremo.