L’industria chimica è fra i settori applicativi che hanno tratto i maggiori benefici dall’introduzione dei materiali sintetici. Diversi polimeri offrono infatti una notevole resistenza all’aggressione da parte di acidi, basi, solventi e idrocarburi.
Compound su base PPS o PEEK per esempio, capaci di rimanere inalterati anche in situazioni ambientali in cui invece la maggior parte dei metalli, comprese leghe nobili come gli acciai anticorrosione, cede in breve tempo.
I rischi connessi alle operazioni dell’industria chimica hanno sovente imposto costose e complesse soluzioni basate su materiali tradizionali, come l’acciaio AISI316 o addirittura il titanio.
Cedimenti e anche semplici manutenzioni devono essere previste e scongiurate adottando ogni accorgimento necessario.
Metau Engineering, azienda italiana leader nella progettazione e produzione di sistemi oleodinamici, conosce bene tutti i criteri da rispettare quando si realizzano macchine per il settore chimico – a maggior ragione se si lavora su impianti che gestiscono sostanze delicate o pericolose.
È proprio questo il caso delle nuova generazione di giunti a trascinamento magnetico destinati, per esempio, al trasferimento dei monomeri di poliuretano.
In questi dispositivi il trascinamento magnetico viene introdotto proprio per evitare sollecitazioni assiali e radiali, vibrazioni e il minimo contatto fra il lato dell’utilizzo e l’ambiente esterno es. a seguito di trafilamenti.
La separazione fra le due zone è affidata a un’apposita campana, un oggetto vincolato da una serie consistente di requisiti.
Innanzitutto la resistenza chimica, che deve essere massima per poter garantire la massima flessibilità d’impiego.
Durante il funzionamento la campana è anche soggetta a temperature prossime ai 100°C e a una pressione interna che può raggiungere i 50 bar.
Temperatura e sollecitazione meccanica vanno a deformare la campana, la quale rischia di danneggiarsi strisciando contro la camicia interna del giunto.
E’ chiaro che quindi anche la resistenza termica e meccanica debbano essere molto elevate per assicurare il massimo delle prestazioni anche nel caso della trasmissione di coppie impegnative, fino a 500 Nm.
Dopo molte prove e verifiche, Metau ha optato per il LARPEEK 10 K/30, un compound LATI basato su PEEK rinforzato con fibre di carbonio alta tenacità al 30% w/w.
Con il PEEK, temperatura e attacco chimico vengono affrontati in tranquillità mentre le fibre di carbonio assicurano la necessaria robustezza strutturale e stabilità dimensionale anche sotto sforzo.
L’elevata conduttività elettrica delle fibre di carbonio permette infine di certificare l’intero apparato come conforme ATEX secondo marchiatura Ex II 2GD c II C TX.
Una nuova importante vittoria per Metau, che lancia sul mercato prodotti ancora più sicuri e longevi, e per i compound speciali LATI.