La Giornata Mondiale del Riciclo è sicuramente l’occasione migliore per raccontare il risultato della collaborazione fra il LATI3DLAB, laboratorio LATI specializzato nella messa a punto di materiali speciali per la stampa 3D, Gimac, di Castronno (VA), produttore di macchine e impianti per la trasformazione dei polimeri, e Vudafieri Saverino Partners, l’atelier di architettura e interior design basato a Milano e Shanghai.
Già nel 2019 Tiziano Vudafieri aveva impiegato un materiale plastico del LATI3Dlab per realizzare la sua Wilhelm Lamp, un lampadario di grandi dimensioni ispirato a un vaso progettato nel 1935 dall’architetto modernista Wilhelm Wagenfeld di cui Vudafieri è collezionista. Il manufatto è prodotto da eXgineering SA con tecnologia Gimac, mediante speciali stampanti 3D per tecnopolimeri in granulo, ed è stato proposto nell’ambito dell’evento GuiltlessPlastic – Master’s Pieces.
Importante fattore distintivo dell’operazione è stato la selezione di policarbonato trasparente proveniente esclusivamente da materiale riciclato. Il polimero selezionato stato inoltre ottimizzato da LATI per massimizzarne le proprietà finali a seguito di una trasformazione mediante stampa 3D, avendo cura allo stesso tempo di preservarne la trasparenza, la resilienza, la stabilità dimensionale e l’aspetto estetico.
Oggi LATI3DLAB, Vudafieri Saverino Partners e Gimac propongono un nuovo capolavoro ottenuto sempre con materiale rigorosamente riciclato. Si tratta del set di lampade, installate presso il Paradiso Cannes, ristorante all’interno dell’hotel Barrière di Cannes e al ristorante Paradiso ad Abu Dhabi.
Anche in questo caso il materiale impiegato è il LATIECO 87 MR AM, policarbonato da riciclo meccanico, selezionato e messo a punto da LATI3Dlab e poi trasformato da eXgineering, mediante la tecnologia additiva di Gimac nelle forme che gli architetti hanno concepito. Geometrie simili a quelle di veli e fiamme mosse dal vento, care ai maestri del vetro soffiato e lavorato a mano, impossibili da realizzare impiegando plastiche stampate a iniezione.
Con la stampa 3D, o per meglio dire grazie alla tecnologia additiva, in questo caso Robotic Additive Moulding (RAM), prendono invece forma anche le evoluzioni più ardimentose proprio grazie all’estrema libertà di espressione garantita da questo processo a 6 assi, capace di preservare le proprietá chimico-fisiche del materiale, condizionandone le proprietà microstrutturali, facendo così da anello chiuso fra materiale e design.
Leggere, colorate e trasparenti, elegantissime ma soprattutto a ridotto impatto ambientale, le lampade testimoniamo quanto oggi possibile unendo la flessibilità del metodo produttivo, la competenza nel mondo dei materiali e la visione ispirata del design italiano. Nel massimo rispetto dell’ambiente e in accordo con i principi della sostenibilità.
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