Strutturale e autoestinguente: l’esperienza di SPII continua con LATI

08 Febbraio 2021

Strutturale e autoestinguente: l’esperienza di SPII continua con LATI

L’italiana SPII S.p.A. è un’azienda leader nella progettazione e costruzione di componenti e apparecchiature per veicoli ferroviari, specializzata in banchi di manovra e postazioni di guida per applicazioni railway e industriali.
Da tempo SPII ha deciso di rivedere il proprio approccio ai materiali sintetici impiegati nei suoi allestimenti, tradizionalmente equipaggiati anche con materiali termoindurenti, introducendo compound termoplastici strutturali e autoestinguenti.
Per effettuare questo passaggio è necessario che i nuovi materiali si dimostrino prestazionalmente migliori di resine come BMC o fenoliche, soprattutto per quanto concerne la resistenza meccanica e la durata nel tempo.
Le impugnature di nuova generazione utilizzate principalmente su dispositivi di trazione/frenatura sono state quindi realizzate in LATAMID 66 H2 G/50-V0HF1, compound su base PA66 rinforzato con fibra di vetro al 50% in peso e reso autoestinguente da un sistema di additivi senza alogeni e a basso impatto ambientale.
La fattibilità del progetto è stata preventivamente valutata mediante simulazioni FEM che hanno permesso di validare il progetto dal punto di vista strutturale: un passaggio necessario al fine di stabilire se la robustezza del materiale, il sistema di serraggio e un’opportuna distribuzione di nervature di rinforzo permettano il superamento dei test di prova.
Ottenuto il collaudo, che prevede anche l’applicazione di una forza verticale di 1000N sul braccio orizzontale della leva, SPII ha dato il via alla produzione del moderno accessorio che si presta anche a eventuale riciclaggio a fine vita, a differenza delle precedenti soluzioni.
Il compound LATI offre una resistenza a rottura prossima ai 200 MPa, un valore all’altezza delle migliori proposte non autoestinguenti. Ottima l’estetica e la trasformabilità, caratteristica indispensabile per un processo di stampaggio semplice e produttivo.
Il materiale è omologato UL94-V0 da 3 fino addirittura a 0.4 mm e offre una resistenza al filo incandescente GWFI secondo IEC 60695-2-12 di ben 960°C. Riesce così a candidarsi come grado ideale per applicazioni strutturali e di sostituzione del metallo anche a spessori estremamente sottili, in cui sia richiesta massima resistenza alla fiamma.
Fondamentale infine sottolineare il l’indice RTI UL 746-B pari a 130°C su tutti gli spessori, a sottolineare l’elevata tenuta nel tempo e in temperatura delle principali caratteristiche meccaniche, elettriche e di resistenza alla fiamma.

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