Sostenibilità ed economia circolare nella scelta dei materiali

Il riciclo delle materie plastiche rappresenta oggi una priorità in ottica di economia circolare e sostenibilità industriale. Se polimeri come HDPE, PP e PC vengono già recuperati con successo, la sfida riguarda i polimeri tecnici impiegati in applicazioni complesse: spesso contengono rinforzi, pigmenti e additivi che rendono difficile il riutilizzo diretto.
Per progettisti e responsabili R&D il nodo è chiaro: come utilizzare plastiche da riciclo senza sacrificare resistenza meccanica, stabilità termica ed affidabilità elettrica?


Riciclo chimico vs riciclo meccanico: differenze e applicazioni

Cos’è il riciclo chimico?

Il riciclo chimico delle plastiche consiste nella scomposizione del rifiuto in materie prime da cui ricreare il polimero originario.

  • Il risultato è un materiale identico al vergine per composizione chimica, struttura e proprietà.
  • I compound ottenuti con polimeri rigenerati chimicamente presentano prestazioni meccaniche, termiche e chimiche equivalenti alle versioni standard.
  • La variabilità fra lotti è minima, garantendo stabilità e qualità costante.


Cos’è il riciclo meccanico?

Nel riciclo meccanico, invece, il rifiuto plastico viene macinato e rilavorato per generare nuovi granulati.

  • La triturazione comporta danni strutturali alla catena polimerica.
  • I compound derivati hanno prestazioni inferiori ai materiali vergini.
  • Per ottenere risultati soddisfacenti, è necessario un lavoro di ottimizzazione formulativa che bilanci la quota di materiale riciclato con additivi e rinforzi.


Prestazioni a confronto: vergini vs riciclati

I progettisti devono valutare almeno tre parametri chiave quando scelgono compound da riciclo:

  • Prestazioni meccaniche: rigidità, resistenza a trazione e urto.
  • Proprietà termiche: temperatura di deflessione, stabilità al calore.
  • Comportamento elettrico: isolamento, resistenza alle correnti striscianti.
  • Con i polimeri da riciclo chimico, i valori sono praticamente sovrapponibili ai materiali standard.
  • Con i polimeri da riciclo meccanico, le performance dipendono dalla qualità del recupero e dal know-how del compoundatore.

Il ruolo del compoundatore: il caso LATI e LATIECO

La chiave per non compromettere le performance è affidarsi a un compoundatore esperto.

  • LATI, con la linea LATIECO, propone soluzioni che uniscono sostenibilità e affidabilità tecnica.
  • I compound sono ottimizzati per garantire:
    • resistenza meccanica comparabile agli standard,
    • stabilità termica per esposizione prolungata al calore,
    • resistenza alla fiamma (flame retardant) testata.
  • Le proprietà vengono validate con test rigorosi, ottimizzando i compromessi con una finestra di tolleranza leggermente più ampia rispetto ai materiali vergini.

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Domande frequenti sulla scelta di materiali plastici da riciclo

I compound da riciclo sono sempre inferiori ai vergini?

No, quelli da riciclo chimico hanno proprietà equivalenti ai materiali standard. Con il riciclo meccanico servono ottimizzazioni, ma le prestazioni possono essere molto vicine.


Quali settori possono utilizzare compound riciclati?

Elettronica, automotive, elettrodomestici, edilizia e beni industriali sono oggi i campi più attivi.


Quali sono i vantaggi concreti?

  • Riduzione dell’impatto ambientale.
  • Contributo agli obiettivi ESG e di decarbonizzazione.
  • Possibilità di certificazioni legate al contenuto riciclato.


Conclusioni: sostenibilità senza compromessi

La scelta di materiali plastici da riciclo non deve essere un compromesso tra sostenibilità e performance. Conoscere la differenza tra riciclo chimico e meccanico e affidarsi a fornitori esperti come LATI consente di sviluppare prodotti affidabili, sicuri e in linea con i requisiti normativi, contribuendo al tempo stesso a ridurre l’impatto ambientale.