Negli ultimi anni, i compound termoconduttivi ad alte prestazioni hanno trovato crescente impiego in applicazioni dove è richiesta una gestione efficiente del calore, senza rinunciare alla leggerezza, alla libertà progettuale e alla producibilità tipiche dei materiali termoplastici.

Dopo un decennio di sviluppo e consolidamento industriale, questi materiali sono oggi presenti nei cataloghi dei principali produttori di compound tecnici, con gradi specifici destinati allo stampaggio a iniezione per componenti ad alte prestazioni in ambito elettronico, automotive, industriale e HVAC.

Tuttavia, l’adozione dei compound termoconduttivi richiede un approccio progettuale diverso rispetto ai materiali metallici convenzionali come l’alluminio o il rame. Persistono infatti ancora numerosi falsi miti e incomprensioni tecniche che possono compromettere l’efficacia delle soluzioni proposte.

I principali errori da evitare nella scelta di un compound termoconduttivo

Errore 1: aspettarsi prestazioni identiche a quelle dei metalli

Una delle convinzioni più comuni è ritenere che un compound termoplastico ad alta conducibilità termica debba offrire le stesse performance dei metalli in termini di trasferimento del calore.

Questa aspettativa è infondata: applicazioni reali hanno dimostrato che, nella maggior parte dei casi, i metalli sono sovradimensionati e che un buon progetto consente di ottenere risultati simili anche con materiali dotati di conducibilità dieci volte inferiore.

Ciò è particolarmente vero nei sistemi che operano in convezione naturale, dove il calore viene dissipato senza ventilazione forzata. In questi casi, la differenza prestazionale tra metallo e compound si riduce drasticamente, se supportata da un design adeguato.

Errore 2: mantenere geometrie “metal-based” non ottimizzate

Un secondo errore frequente è replicare geometrie progettate per il metallo, ad esempio nei dissipatori, senza adattarle alle caratteristiche dei compound termoplastici.

A causa della struttura composita e anisotropa dei materiali caricati (tipicamente con fibre, grafite o filler ceramici), è essenziale riprogettare il componente per ottimizzare flusso termico e integrità meccanica, introducendo elementi come:

  • nervature di rinforzo
  • spessori variabili
  • raccordi ampi per ridurre stress
  • ottimizzazione FEM per orientamento delle fibre

Capire e sfruttare le proprietà dei compound termoconduttivi

Anisotropia e progettazione consapevole

I compound termoplastici termoconduttivi non sono omogenei: la loro struttura anisotropa implica una diversa conduzione termica e comportamento meccanico in funzione dell’orientamento del materiale durante lo stampaggio.

Comprendere questo aspetto è fondamentale per evitare errori in fase progettuale e ottenere risultati affidabili. Ignorare l’anisotropia significa rischiare deformazioni, scarsa efficienza termica o perfino rotture premature.

Più che termici: proprietà meccaniche, estetiche ed elettriche

Oltre alle prestazioni termiche, questi compound offrono proprietà multiple, tra cui:

  • rigidità e resistenza meccanica comparabili con gradi strutturali
  • autoestinguenza per impieghi elettrici o HVAC
  • resistenza elettrica o conducibilità elettrica, se richieste
  • buona stabilità dimensionale anche con filler ad alta densità
  • possibilità di colorazione o finiture superficiali per esigenze estetiche

Queste caratteristiche ne fanno soluzioni multifunzionali, adatte a sostituire componenti in metallo anche in ambienti complessi o normati (es. apparecchiature elettroniche, LED, carica batterie, quadri elettrici, pompe, motori elettrici).

I settori in cui i compound termoconduttivi si stanno affermando

Le applicazioni chiave includono:

Settore

Esempi di utilizzo

Elettronica di potenza

Dissipatori, housing, driver LED

HVAC

Scambiatori, valvole, componenti di controllo

Automotive

Sensori, alloggiamenti ECU, moduli di ricarica

Elettrodomestici

Componenti in contatto con parti calde

Industria

Scatole, supporti, elementi con dissipazione passiva

Linee guida per una progettazione efficace

Per sfruttare al meglio un compound termoconduttivo ad alte prestazioni, è consigliabile:

  1. Definire con precisione il fabbisogno termico e simulare il flusso di calore (CAE/FEM).
  2. Scegliere il materiale corretto in base alla matrice (PA6, PPA, PPS, PEI…) e alla carica (grafite, boron nitride, allumina…).
  3. Integrare funzione meccanica e dissipativa nello stesso componente, dove possibile.
  4. Collaborare con il fornitore di compound per individuare il grado migliore in funzione di geometria, processo e quantità.

Conclusione: un’opportunità in crescita per la progettazione industriale

I compound termoconduttivi ad alte prestazioni non sono semplici alternative economiche ai metalli: rappresentano una nuova classe di materiali per progetti più leggeri, integrati e sostenibili.

Adottarli richiede un cambio di paradigma progettuale, ma le potenzialità sono ampie. La crescente attenzione all’efficienza energetica e alla sostenibilità ne rende l’adozione sempre più strategica.

FAQ – Domande frequenti sui compound termoconduttivi

  1. Qual è la differenza tra un compound termoconduttivo e un metallo in dissipazione termica?
    Un compound ha una conducibilità inferiore, ma può essere ottimizzato a livello di forma e progetto per compensare. Inoltre, è più leggero e lavorabile.
  2. Quando conviene usare un compound termoplastico rispetto all’alluminio?
    Quando si vuole integrare più funzioni (termiche, meccaniche, estetiche), ridurre peso e complessità, o evitare lavorazioni post-stampaggio.
  3. I compound termoconduttivi sono riciclabili?
    Sì, essendo termoplastici, possono essere rielaborati, a differenza dei termoindurenti. Tuttavia, il grado di riciclabilità dipende dal tipo di filler e dalla purezza del flusso di rientro.

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Se stai progettando componenti per applicazioni che richiedono gestione termica avanzata, potresti valutare l’introduzione di un compound termoconduttivo ad alte prestazioni. Un’analisi preliminare con il tuo fornitore o partner tecnico può aiutarti a evitare errori e ottimizzare il ciclo produttivo. Contattaci qui.