Quali sono i trend emergenti nei compound ritardanti di fiamma? Dai materiali senza alogeni alle soluzioni da riciclo, il settore si muove verso sostenibilità e performance integrate.
Nuove esigenze per i compound ritardanti di fiamma
La domanda di materiali autoestinguenti è in costante evoluzione, spinta da normative più stringenti, transizione ecologica e nuove applicazioni ad alta intensità tecnologica.
Oggi l’industria dei compound ritardanti di fiamma si trova davanti a una doppia sfida: migliorare il profilo ambientale delle formulazioni e garantire al contempo sicurezza e affidabilità funzionale.
Addio ad alogeni e fosforo rosso: verso compound più sicuri
Una delle tendenze più marcate riguarda l’eliminazione di sostanze considerate problematiche per la salute e l’ambiente, come:
- alogenuri (bromo e cloro),
- fosforo rosso,
- sinergici critici.
Questi componenti, sebbene efficaci nel migliorare la resistenza alla fiamma, pongono seri interrogativi in termini di ecotossicità, emissioni nocive in caso di incendio e complicazioni nello smaltimento.
Le nuove generazioni di compound autoestinguenti privi di alogeni (halogen free flame retardant) puntano su sistemi a minor impatto ambientale e con il miglior compromesso in termini di prestazioni.
La sfida delle prestazioni: fili incandescente e stabilità termica
La resistenza al filo incandescente (GWT – Glow Wire Test) e la stabilità termica in fase di trasformazione rappresentano due dei principali punti critici per le formulazioni ritardanti di nuova generazione.
Molti materiali “green” non raggiungono ancora le stesse performance dei tradizionali compound con alogeni o fosforo.
Tuttavia, vi sono vantaggi tecnici significativi da considerare:
- elevata resistenza alle correnti superficiali (CTI ≥ 600V)
- maggiore compatibilità con ambienti critici ad alta tensione
- impiego ideale in settori come e-mobility, appliance ed elettronica di potenza
Flame retardant da riciclo: realtà e limiti
Un altro trend centrale è l’utilizzo di materie prime riciclate nei compound autoestinguenti:
- polimeri post-consumer o post-industriali
- rinforzi da riciclo meccanico
Questi materiali pongono sfide rilevanti in termini di:
- prestazioni del polimero di base
- inferiore resistenza meccanica e termica
- difficoltà nel mantenere classe V0 UL94 o GWIT superiore a 775°C
Tuttavia, quando si utilizzano polimeri da riciclo chimico o feedstock da fonti sostenibili, la struttura del polimero viene ricostruita ex novo, con un impatto decisamente minore sulle proprietà finali del compound.
Multifunzionalità: materiali autoestinguenti e prestazioni avanzate
Il mercato richiede sempre più compound autoestinguenti multifunzionali, in grado di:
- condurre elettricità o calore
- autolubrificarsi
- schermare le onde elettromagnetiche (EMI shielding)
Queste formulazioni ibride richiedono l’integrazione di diversi additivi funzionali: flame retardant, conduttivi, autolubrificanti, schermanti, rinforzanti…
Il bilanciamento è complesso: bisogna preservare trasformabilità, performance meccaniche, omogeneità del compound, prestazioni alla fiamma e costi competitivi.
Conclusione: una nuova generazione di compound ritardanti di fiamma
Il futuro dei materiali ritardanti di fiamma si gioca sull’innovazione responsabile: ridurre l’impatto ambientale senza compromettere la sicurezza, e abilitare nuove funzioni senza sacrificare l’affidabilità.
Sviluppare compound autoestinguenti sostenibili e performanti sarà la chiave per affrontare le sfide della transizione energetica, dell’elettrificazione e della circular economy.
